Il ministero della P.a, attraverso l’Ispettorato, aggiorna al 2014 i dati sui licenziamenti. Risultano complessivamente 227, in leggero aumento rispetto all’anno prima. I dati sembrano in linea con gli anni precedenti.
La maggior parte della cessazione dei rapporti di lavoro è dovuta ad assenze, talvolta ingiustificate o non comunicate nei termini. Si spiegano così 84 licenziamenti, ma in questo caso il valore su base annua scende (nel 2013 erano 99).
Salgono a 63 i licenziamenti per inosservanza delle disposizioni di servizio, negligenza, comportamenti scorretti verso colleghi o utenti. Il 37% dei licenziamenti è quindi causato da assenze ‘anomale’ dal servizio. Seguono le ‘espulsioni’ dovute a reati (72, valgono il 32% del totale).
In forte crescita rispetto al 2013 (+80%) i licenziamenti per cattiva condotta (63, pari al 28%). Una piccola parte è invece connessa ad attività extralavorative non autorizzate, il doppio lavoro (8, pari al 3%).
I licenziamenti si sono così ripartiti: 81 nella scuola (anno 2013/2014), 77 nei ministeri e nelle agenzie, 34 nelle asl e nelle aziende ospedaliere, 19 negli enti pubblici, 14 nell’università e 2 nei Comuni, ma qui il ministero ricorda che la trasmissione dei dati per gli enti territoriali non è obbligatoria.