Cinque ragazze tra i 15 e i 16 anni si prostituivano per pochi euro nei parcheggi di un centro commerciale di Brescia e nei bagni di scuola, chiedendo a clienti o compagni dai 10 ai 50 euro. Lo ha scoperto la polizia provinciale a cui si era rivolta la madre di una delle giovani. Gli appuntamenti venivano fissati via social network. Un 45enne bresciano è ora indagato per induzione e sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale.
Le ragazze, alcune italiane e alcune straniere, secondo gli inquirenti avevano iniziato a prostituirsi con la complicità di un 30enne bresciano, che sotto falso nome trovava online i potenziali clienti. In un secondo momento, ha spiegato il commissario della polizia provinciale Fabio Peluso, hanno iniziato a gestire da sole il “giro”.
L’indagato, anch’egli bresciano, avrebbe invece convinto le giovani ad andare ad adescare uomini facoltosi, soprattutto di una certa età, scelti in base al valore della loro automobile. A casa dell’uomo sono stati trovati scatoloni di profilattici, pastiglie di viagra e materiale pornografico.
Il preside dell’istituto professionale frequentato dalle ragazze, a quanto si apprende, avrebbe deciso di chiudere a chiave i bagni della scuola per evitare che, al loro interno, si consumassero rapporti durante le ore di lezione.