Le donne rischiano di più rispetto agli uomini quando colpite da fibrillazione atriale. A dimostrarlo è una ricerca pubblicata sul British Medical Journal, condotta dagli scienziati dell’Università di Oxford, di Sydney, di Toronto e del Massachusetts Institute of Technology di Boston, secondo la quale le donne che soffrono di questa alterazione del ritmo cardiaco corrono un rischio maggiore di andare incontro a ictus, malattie di cuore e morte rispetto al sesso maschile.
La fibrillazione atriale è un disturbo cardiaco molto diffuso ed è una forma di aritmia. Nel caso specifico, le due cavità superiori del cuore, gli atri, si contraggono velocemente e con ritmo irregolare a causa di segnali elettrici poco organizzati. In questo caso, il sangue si accumula negli atri e non viene pompato in modo completo nelle due cavità inferiori, i ventricoli. I coaguli che si formano possono causare l’occlusione delle arterie, fino a scatenare ictus e altri problemi cardiovascolari.
Dai risultati è emerso che la fibrillazione atriale risulta associata a un rischio di mortalità globale superiore del 12 per cento in più nelle donne rispetto agli uomini. Non sono ancora note le motivazioni di questa differenza tra i due sessi ma presto la ricerca potrebbe dare risposte più esaurienti.