Ci sono il calo del prezzo del petrolio e la crisi della Cina alla base del taglio delle previsioni di crescita dell’economia mondiale da parte del Fondo monetario Internazionale. Incide ance la stretta monetaria avviata dalla Federal Reserve.
Secondo le stime, la crescita globale (data al 3,1 per cento nel 2015) dovrebbe attestarsi al 3,4 per cento nel 2016 e al 3,6 per cento nel 2017. La ripresa dell’attività globale sarà quindi “più graduale” rispetto a quanto previsto in ottobre, “in particolare nei mercati emergenti e in via di sviluppo” di almeno 0,2 percentuali.
La crescita dei mercati emergenti e in via di sviluppo è vista dal Fmi in accelerazione al +4,3% e al +4,7% rispettivamente nel 2016 e nel 2017. “Nelle economie avanzate – afferma invece il Weo – un modesto e irregolare recupero dovrebbe proseguire, con una ulteriore riduzione graduale del gap della produzione”.
L’Fmi vede ora un Pil dei Paesi avanzati al +2,1% sia nel 2016 sia nel 2017: “I rischi per le prospettive mondiali rimangono orientati al ribasso e si riferiscono ad aggiustamenti in atto nell’economia globale”, afferma il Fmi. Secondo il Fondo, “se queste sfide non fossero gestite con successo, la crescita globale potrebbe deragliare“.
“Un rallentameno più marcato del previsto della Cina verso una crescita più equilibrata, con ricadute internazionali attraverso i volumi di commercio, i prezzi delle materie prime e la fiducia, avrebbe effetti di contagio sui mercati finanziari globali e sulle valutazioni dei cambi”, si legge nel Weo.
Il Pil della Spagna è atteso al +2,7% nel 2016 e al +2,3% nel 2017. Pil Italia al +0,8% nel 2015, invariate stime 2016-17 Il Pil dell’Italia dovrebbe essere cresciuto dello 0,8% nel 2015, mentre per il 2016 la crescita dovrebbe essere dell’1,3% e nel 2017 dell’1,2%.