“Artigiani della pace“. Così Papa Francesco aveva definito il “Tunisian National Dialogue Quartet“, ovvero il quartetto per il dialogo in Tunisia, che ha meritatamente conquistato il Premio Nobel per la Pace 2015. Tra i vincitori del riconoscimento c’è anche Batonnier Mohamed Fadhel Mahfoudh, presidente dell’Ordine dei legali tunisini, che ha partecipato alla manifestazione “Un ramoscello d’ulivo per la pace“, organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo in un teatro Politeama Garibaldi gremito. Mahfoudh ha ricevuto la cittadinanza onoraria palermitana oltre a un simbolico ramoscello d’ulivo.
Insieme a lui anche l’avvocato tunisino Maitre Abdellaziz Essid, che ha ottenuto il conferimento della carica di componente ad honorem del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo. “Sono molto onorato di aver ricevuto il premio Nobel – ha dichiarato Mahfoudh – Il processo della Tunisia è stato molto importante soprattutto per la nostra popolazione che è stata coinvolta nella battaglia per la democrazia”. “È importante diffondere questo messaggio di pace – ha proseguito – affinché tutti i conflitti possano essere risolti anche con il negoziato“.
Al teatro Politeama Garibaldi di Palermo erano presenti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone, il presidente di Ncd Renato Schifani oltre ad alcune delle più alte cariche istituzionali dell’Avvocatura e ai vertici degli uffici giudiziari locali. Si è parlato di terrorismo, della questione libica e naturalmente di immigrazione. “Da ministro dell’Interno fui chiamato ad andare a Lampedusa per il naufragio del 3 ottobre 2013 e in un hangar vidi 300 sacchi con i corpi – ha raccontato il ministro dell’Interno – Fra questi c’era quello di una mamma e del suo bimbo appena nato, ancora uniti dal cordone ombelicale. In quel momento dissi a me stesso che avrei fatto di tutto, fregandomene dei voti, per non vedere mai più quello che ho visto Lampedusa”.
Ai vari interventi istituzionali è seguita la cerimonia di conferimento delle medaglie d’oro agli avvocati che hanno raggiunto il traguardo dei 50 anni di professione forense e il festeggiamento degli avvocati che hanno superato i 60 anni di professione. Un momento emozionante per tutti i professionisti che sono stati premiati, ma anche per tutti i familiari che li hanno accompagnati in questa giornata così importante a livello lavorativo ma anche umano. “Siamo profondamente convinti – ha dichiarato Francesco Greco, presidente del consiglio dell’Ordine di Palermo – che gli avvocati svolgano un ruolo fondamentale a presidio della libertà e della democrazia. Solo nei regimi dittatoriali non esiste un’avvocatura forte e indipendente. Gli avvocati della Tunisia, all’indomani dei moti rivoluzionari e l’allontanamento dal Paese del governante sono riusciti, assieme all’organizzazione degli industriali, dei lavoratori e alla Lega dei diritti umani a gettare le basi del dialogo in quel Paese tra tutte le componenti sociali e quindi tra le forze rivoluzionarie, l’esercito, le professioni, i lavoratori, le forze politiche, in modo da scongiurare la guerra civile”.
La medaglia per i 50 anni di attività forense è andata a Alessandro Algozini, Vincenzo Arciresi, Salvatore Bonaccorso, Giuseppina Bruno, Ignazio Caramanna, Antonino Cassaniti, Salvatore Celona, Nino Chiovari, Carmelo Cordaro, Guido Corso, Domenico Di Legami, Filippo Di Pasquale, Giuseppe Durante, Agostino Equizzi, Giuseppe Faldetta, Bernardo Greco, Paolo Gullo, Giovanni Maniscalco Basile, Giorgio Marcatajo, Giuseppe Pantaleone, Alberto Polizzi, Gaetano Puma Polidori, Salvatore Raimondi, Agostino Sansone, Gioacchino Sbacchi, Attilio Scarlata, Maria Taormina Crescimanno, Nicola Vallone.
Sono stati premiati per gli oltre 60 anni di attività Caterina Bonocore, Giuseppe Calandra, Domenico Calì, Augusto Cipolla, Vincenzo Fallica, Sergio Fernandez, Giorgio Francesco Floria, Salvatore Gallina Montana, Manlio Gallo, Salvatore Grimaudo, Antonino La Mantia, Vito Lo Grasso, Bernardo Mannino, Antonio Noto Sardegna, Gaetano Passarello, Francesco Reale, Giovanni Russo.