Un venerdì da incubo per tutti i principali mercati finanziari. Il calo del petrolio e i timori legati all’andamento ondivago delle borse asiatiche hanno influito pesantemente sulle chiusure “in rosso” di Wall Street. Il Dow Jones dall’inizio dell’anno ha perso l’8%, mentre Nasdaq ha perso in gennaio il 10%. In calo anche le vendite al dettaglio, scese in dicembre dello 0,1%.
Ma a Milano la situazione non è certamente più rosea. Il Ftse Mib perde il 3%. Risultano congelate al momento Exor, Mps e Finmeccanica. In precedenza erano andate in asta di volatilità anche le Fca e le Bper. In linea con Piazza Affari anche le restanti listini europei.
Londra è in calo dell’1,45%, Parigi perde l’1,41%, mentre Francoforte perde l’1,29%. Le vendite colpiscono soprattutto i titoli legati alle materie prime e gli energetici già del 3,2%. Pesa il ritorno sotto i 30 euro del petrolio. Le Borse asiatiche sono in calo: Shanghai (-3,55%), Hong Kong (-1,35%).