Un cittadino senegalese di 25 anni è stato fermato dalla polizia nell’ambito delle indagini sull’assassino di Ashley Olsen, la 35enne americana trovata morta, strangolata, nel proprio appartamento in via Santa Monica nel quartiere di Santo Spirito. Il fermo del giovane è stato disposto dalla procura di Firenze, l’accusa è di omicidio aggravato.
L’uomo sarebbe noto negli ambienti dello spaccio di droga. L’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza, le testimonianze di alcuni frequentatori del locale notturno Montecarla, e le analisi sul Dna effettuate dalla polizia scientifica hanno portato all’individuazione del possibile sospettato. Incastrato dalle prove, il senegalese ha confessato: l’uomo ha detto di non aver avuto l’intenzione di uccidere, di averla incontrata in un locale e di essere andato in casa con lei. I due – ha raccontato – hanno avuto un rapporto sessuale ma poi hanno litigato. Lui l’ha spinta e lei ha battuto la testa. I segni di strangolamento sarebbero, secondo il suo racconto, legati al fatto che avrebbe cercato di rialzarla.
La polizia scientifica era tornata nella casa dove la donna è stata uccisa da dove sono stati portati via tre sacchi di reperti. Dalle immagini era emerso che a donna, dopo essere uscita dal locale, era stata accompagnata a casa da un uomo. Dall’autopsia sul corpo inoltre era stato accertato che Ashley Olsen aveva avuto un rapporto sessuale.
La vittima sarebbe stata strangolata con una collanina o con il cavetto di un computer, ma durante il soffocamento non si sarebbe opposta. Tra le ipotesi c’era quella di una reazione violenta dell’uomo, oppure di un gioco erotico finito male. Il telefonino della vittima non è stato ancora trovato.
La posizione del suo fidanzato italiano, Federico Fiorentini, che ha trovato il corpo della donna senza vita nel suo appartamento, è stata chiarita. Fin da subito gli investigatori hanno escluso che si fosse trattato di una rapina nonostante il disordine rinvenuto nell’appartamento.
Gli investigatori della mobile, coordinati dai pm Giovanni Solinas e Luca Turco, hanno poi appurato che a distruggere una sedia, elemento che aveva colpito sin da subito gli investigatori, era stato il fidanzato in preda allo sconforto dopo aver scoperto il corpo della compagna.