Torna alla ribalta il caso Mens Sana Siena. La fase investigativa dell’operazione “Time Out” condotta dal p.m. della Procura senese Antonino Nastasi, è giunta al termine.
Accanto, però, al filone giudiziario ordinario ora rischia di aprirsi anche il processo sportivo. Infatti, prende sempre più piede la possibilità che gli scudetti di Siena dal 2008 al 2013 (ben 6 consecutivi) possano essere revocati, lasciando una voragine nell’albo d’oro della Serie A, vista l’impossibilità della riassegnazione (la divisione della stagione tra regular season la rende difficilmente fattibile).
Spetterà alla procura federale della Fip stabilire se la condotta fraudolenta in ambito di bilancio abbia portato un illecito vantaggio anche in ambito sportivo. A salvarsi in qualunque caso sarà lo scudetto 2006-07, che non rientra nell’inchiesta della procura di Siena. La Mens Sana basket non potrà ricorrere: la società è fallita nel luglio 2014, mentre la polisportiva Mena Sana (che ne ha preso l’eredità) è un diverso soggetto giuridico.
Le accuse sono di pagamenti in nero, accesso abusivo al credito (per la cessione del marchio) e associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e alla bancarotta fraudolenta. Per tali accuse l’allora general manager, Ferdinando Minucci, era stato arrestato ai domiciliari, poi revocati.
Secondo la Gazzetta dello Sport, inoltre, sarebbe imminente la convocazione presso la procura federale Fip di Simone Pianigiani (ex ct della nazionale, ma ancora sotto contratto con la federazione), che potrebbe essere accusato di violazione dei principi di lealtà e correttezza punibile con un inibizione da tre mesi a tre anni (riducibile della metà in caso di patteggiamento). Sul piano penale, invece, ci sarebbero pochi rischi visto che le dichiarazioni dei redditi prese in esame sarebbero sotto la soglia di punibilità.