La ricerca contro la leucemia continua grazie a una studiosa italiana. La dottoressa del Policnico bolognese Sant’Orsola Malpighi, Francesca Bonifazi, è stata segnalata dal prestigioso giornale New England journal of Medicine per uno studio rivoluzionario.
Trapiantologia, 46 anni e mamma di tre bambini, insieme ad altri due colleghi, uno spagnolo e uno tedesco, ha messo a punto un nuovo metodo terapeutico che può evitare il rischio di complicanze gravi che spesso si presentano dopo i trapianti di midollo osseo.
Il metodo si chiama “Graft versus host disease” (Gvhd) e significa letteralmente lotta contro la patologia dell’ospite e ha già ottenuto grossi risultati. La mortalità post-trapianto è infatti scesa dal 68% al 32%.
Nello studio di portata internazionale i tre scienziati, con la Bonifazi in testa, hanno scoperto che l’aggiunta di un siero contro i linfociti (detto Atg) al regime standard di preparazione al trapianto riesca a ridurre in maniera concreta la possibilità di temibili complicanze. Soprattutto senza che questa modifica influenzi in alcun modo l’efficacia dell’operazione o ne pregiudichi i risultati.
La ricerca ha preso in esame 161 pazienti con leucemia acuta che avevano utilizzato questo metodo prima del trapianto da cellule staminali emopoietiche da cellule staminali periferiche. I pazienti poi sono stati monitorati per due anni e si è potuto dimostrare che l’insorgere di complicanze si è dimezzato. Una ricerca di impatto rivoluzionari per i malati, che probabilmente apre anche nuovi scenari di indagine.