A pochi giorni dal ventesimo anniversario del omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo avvenuto l’11 gennaio del 1996, Giovanni Brusca ha fatto rientro in carcere dopo un permesso premio ottenuto per le feste natalizie.
L’ex boss mafioso ha quindi partecipato in videoconferenza all’udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia in cui è imputato e al contempo testimone dell’accusa.
Brusca aveva goduto di permessi regolari fino al settembre 2010, ma l’inchiesta che ha messo in luce le attività del mafioso nativo di San Giuseppe Jato nei giorni in cui si trovava fuori dal carcere, aveva portato alla sospensione del “trattamento premiale”.
Secondo i carabinieri, Brusca avrebbe approfittato dei periodi trascorsi fuori dal carcere per curare affari personali e per gestire alcuni beni attraverso una rete di prestanome cercando di farsi restituire un appartamento di sua proprietà.
Le accuse successivamente caddero e in seguito all’assoluzione ottenne la nuova concessione di permessi premio. La vicenda ha scatenato polemiche, ma Brusca, dopo quasi 20 anni di carcere, ha da tempo i requisiti per ottenere i domiciliari.