Ecco le pagelle del match della 18esima giornata di Serie A tra Palermo e Fiorentina (clicca qui per leggere la cronaca).
PALERMO: Sorrentino 6; Struna 6, Goldaniga 5,5, Andelkovic 5,5, Lazaar 6; Hiljemark 5 (dal 14′ s.t. Gilardino 7), Jajalo 3, Chochev 3 (dal 1′ s.t. Morganella 6,5); Brugman 3; Vazquez 4,5, Trajkovski 4,5 (dal 29′ s.t. Quaison s.v.).
I MIGLIORI DEL PALERMO:
Gilardino: Nel bene e nel male è l’unica punta del Palermo e non si capisce perché non giochi dall’inizio. Con l’opportunismo che gli è proprio segna un gol di testa sull’unica palla giocabile.
Morganella: Entra nella ripresa e fa almeno il minimo sindacale lottando su ogni pallone e rinforzando la fascia destra del Palermo. Basta questo per strappare gli unici applausi del pubblico. E non è un caso che il gol di Gilardino nasca da una sua azione insistita.
I PEGGIORI DEL PALERMO:
Brugman: Non siamo nemmeno sicuri che abbia mai toccato un pallone in tutta la gara. Non è pronto ancora per fare il trequartista di una squadra che non ha nessuna solidità. IL brutto voto va condiviso con chi l’ha schierato ancora in campo.
Chochev-Jajalo: Ballardini li ha promossi titolari inamovibili e loro continuano a essere i protagonisti negativi di un centrocampo grottesco che non fa filtro, non imposta e non pressa. Con loro in queste condizioni atletiche e mentali forse è più utile giocare con nove difensori.
Vazquez: Oggi partecipa anche lui al disastro generale. Mai un guizzo vagamente all’altezza della sua classe conclamata.
FIORENTINA: Tatarusanu 7; Roncaglia 6, Rodriguez 6, Astori 6; Bernardeschi 6,5 (dal 26′ s.t. Tomovic s.v.), Vecino 6,5, Badelj 6, Alonso 6,5; Borja Valero 7, Ilicic 8,5 (dal 13′ s.t. Blaszczykowski 6,5); Kalinic 6,5.
I MIGLIORI DELLA FIORENTINA:
Ilicic: La morbidezza dei suoi piedi era già nota quando giocava a Palermo cinque anni fa: adesso ha trovato anche la continuità ed è fra io migliori talenti della serie A. Segna due gol bellissimi e ogni volta che tocca palla crea qualcosa di pericoloso per gli avversari. Il pubblico di Palermo gli tributa un’ovazione a ogni gol e anche al momento dell’uscita del campo (forse anche per rabbia nei confronti di chi l’ha ceduto troppo presto) ma questa è la fotografia migliore della partita dello sloveno.
Borja Valero: Guida la Fiorentina con personalità, è il vero allenatore in campo che detta i tempi di ogni azione. Sa quando accelerare e quando rallentare e mette i compagni sempre nelle migliori condizioni per fare bella figura.
Kalinic: Cresce partita dopo partita. Nonn è una questione di gol ma di capacità di fare da punto di riferimento in avanti per i compagni. Lui c’è sempre e corre senza mai risparmiarsi.
Tatarusanu: Merita una menzione perché in un pomeriggio di assoluto riposo deve “svegliarsi” nella ripresa per sventare un autogol di Astori e lo fa con un riflesso degno di un portiere di qualità.
I PEGGIORI DELLA FIORENTINA
Nessuna insufficienza tra i viola