Una fitta rete di consensi, si sa, è di vitale importanza per qualsiasi capomafia. Lo è ancor di più se il boss in questione è Matteo Messina Denaro, superlatitante e ultimo padrino di una mafia vecchio stampo che, forse, va scomparendo. Nelle ultime ore, però, a guadagnare una rumorosa ribalta mediatica è la notizia di una pagina Facebook che inneggia al padrino.
“Sconcerto, indignazione e tristezza“. Per il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, non c’è altro modo per commentare i messaggi apparsi sulla pagina “Matteo Messina Denaro, l’ultimo Padrino di Cosa Nostra”, aperta dal 2012 e seguita da 1.260 persone.
Ci sono link ad articoli che raccontano le ultime operazioni contro Cosa nostra, ma anche gli attentati di Parigi, oltre a un riferimento alle condizioni di salute di Totò Riina con tanto di dedica “Un abbraccio di cuore al mio ‘Padrino'” firmato Matteo Messina Denaro.
“Sentir cantare il suono del kalashnikov, mi ricorda i bei tempi passati della mia misteriosa gioventù. La stessa fine gliela auguro a tutto il corpo armato dello stato e a tutti i Magistrati. ‘Tempo al Tempo’”, si legge in un post datato 7 gennaio in cui si fa riferimento all’attentato al giornale Charlie Hebdo.
A rinvigorire il fuoco di una polemica che sembrava spenta ci ha pensato l’ultimo post datato 1 gennaio: “Ancora una volta ho stappato bottiglie di (champagne) a fiume. Buon anno a tutti gli (amici) tranne che gli ‘infamì. Ah dimenticavo: Faccio il mio carissimo augurio di buon anno allo stato italiano con un messaggio: ‘Morte a voi e salute a mia’”: 124 mi piace e 46 condivisioni.
Sono però i commenti a colpire di più: “Padrino siete un grande e io ho sparato i fuochi in vostro onore. Un abbraccio e buon 2016 e libertà assoluta e per sempre”. C’è poi chi scrive: “Caro padrino, io ho un enorme rispetto per voi e una Grande stima mi sarebbe fatto piacere di incontrarla di persona ma le auguro tantissimi auguri a voi e fate in modo di non farvi prendere”.
“Un manipolo di disadattati, non sono secondo me semplici idioti, non può costringere una comunità sana a dovere replicare a tali nefandezze – dice Errante -. Faccio veramente fatica, prima da cittadino, poi da sindaco a comprendere come si possa inneggiare ad un criminale“.
Incredulità: “Come si fa ancora a poter ritenere che la mafia sia una risorsa per un territorio che è stato, invero, dalla stessa sempre saccheggiato e mortificato”. L’auspicio è che “presto si possa fare luce sull’ennesimo tentativo volto a mortificare quanti quotidianamente si spendono per l’affermazione della cultura della legalità”.