L’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente, ha presentato un esposto alla Procura di Ferrara contro Vittorio Sgarbi, a causa del frequente utilizzo della parola “capra“. Il critico d’arte non ha esitato nel rispondere, commentando così la vicenda: “Ringrazio l’Aidaa – afferma Sgarbi – condividendo pienamente le loro posizioni. Infatti, avendo evitato di legare al sostantivo capra qualunque aggettivo, ho sempre inteso “capra” come un complimento, considerando di molto inferiori alcuni uomini”.
Cane! Ti dirò cane…Cane! Ti dirò cane o dovrò chiamarti Dio?”L’Aidaa ha presentato un esposto alla Procura di Ferrara contro il critico d’arte che usa come epiteto il nome dell’erbivoro contro i suoi detrattori”Ecco la risposta.
Posted by Vittorio Sgarbi on Lunedì 4 gennaio 2016
Sgarbi ha poi pubblicato sulla sua pagina Facebook un video intitolato “Cane! Ti dirò cane o dovrò chiamarti Dio?”. “Intendo dire che dirò capra quanto voglio, con ciò ritenendo di non offendere né la capra né l’uomo. Che questo non sia inteso come un’offesa è documentato da un fatto: mentre le capre non possono essere chiamate uomini, molti uomini chiedono di essere chiamate capre”.