Le reazioni dell’Iran all‘esecuzione dell’Imam sciita Nimr al-Nimr da parte dell’Arabia Saudita non si sono fatte attendere. L’ambasciata saudita a Teheran è stata infatti letteralmente presa d’assalto. Fitto il lancio di bombe molotov, si sono persino registrate incursioni all’interno dell’edificio.
Situazione bollente anche a Mashhad, città religiosa nella zona nord-orientale del Paese, dove i manifestanti hanno dato fuoco al consolato saudita. Secondo fonti dell’agenzia iraniana Tasnim, le forze dell’ordine hanno arrestato 40 persone responsabili dell’assalto di Teheran.
I media iraniani hanno diffuso diverse immagini che ritraggono la facciata dell’ambasciata saudita completamente distrutta. Il personale era già stato fatto evacuare in tempo ed proprio per questo motivo che non si registrano feriti. Diverse foto degli attacchi sono state diffuse anche sull’account Twitter del responsabile della redazione Esteri Abas Aslani.
Intanto la guida suprema dell’Iran Ali Khamenei, ha definito l’esecuzione dell’Imam sciita un “errore politico”. L’Arabia Saudita, ha aggiunto, dovrà affrontare la “vendetta divina”. Insomma, adesso si teme l’escalation. Per questo l’amministrazione Obama ha chiesto all’Arabia Saudita di mostrare moderazione sul fronte del rispetto dei diritti umani.
Ben Rhodes, consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha aggiunto: “Vogliamo anche vedere che l’Arabia Saudita riduca le tensioni nella regione”. Una situazione che imbarazza gli Usa, storici alleati dell’Arabia Saudita, adesso chiamati a rivestire un insolito ruolo di mediatore tra i due paesi.
Immediata e dura la replica di Riad: “Il regime iraniano è l’ultimo al mondo che può accusare gli altri di sostenere il terrorismo, visto che è uno Stato che sponsorizza il terrore ed è condannato dalle Nazioni Unite e da molti Paesi”. ha detto un funzionario del ministero degli Esteri saudita all’agenzia stampa ufficiale Spa.
Foto da Twitter.