“Nel 2014, il 30% delle famiglie italiane giudica la zona in cui abita a rischio di criminalità“. Lo ha reso noto l’annuario Istat del 2015 che individua anche nella Lombardia la regione in cui il rischio di episodi criminosi è percepito maggiormente (37,2%), seguita dal Lazio (36,2%)”.
Tra i reati in aumento ci sono quelli contro il patrimonio, per lo più vandalismi. Se da un lato si registra un calo dei reati contro la persona, dall’altro è emerso un vero e proprio boom dei furti in casa: +48,6% nel periodo 2010-2013. Quanto ai dati sui delitti, l’Istat sottolinea “un blocco di sei Regioni del Centro-Nord, con valori compresi tra i 60 e i 52 delitti per mille abitanti”.
Ne fanno parte Emila-Romagna, Liguria, Lazio, Lombardia, Piemonte e Toscana. Va meglio in Molise (30) e Basilicata (26). Le Isole e il Sud si collocano, invece, “ben al di sotto rispetto alla media italiana”.
Dati negativi, infine, giungono dal carico dell’arretrato nel settore civile. Pur registrando un calo del 3,3%, l’arretrato conta 4 milioni e mezzo di cause da smaltire. Nel settore penale le cose non vanno meglio. Oltre al boom dei furti in casa, in aumento anche il sovraffollamento delle carceri.