Cala la fiducia di imprese e consumatori | Ma i livelli annui restano comunque elevati

di Redazione

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Cala la fiducia di imprese e consumatori | Ma i livelli annui restano comunque elevati

| martedì 29 Dicembre 2015 - 11:29

A dicembre la fiducia di imprese e consumatori ha evidenziato un calo significativo. Lo ha reso noto l’Istat, le cui rilevazioni a novembre sull’indice dei consumatori avevano raggiunto il massimo storico a quota 118,4 punti. Nel mese corrente, invece, si registra un calo a 117,6 punti.

Ma c’è un dato che va in controtendenza. Nonostante il calo, infatti, la fiducia resta “sui livelli elevati”. In un anno l’indice è salito di oltre 20 punti, mentre per quando riguarda le imprese, a dicembre l’indice composito scende a 105,8 da 107,1 di novembre al livello più basso da agosto. In difficoltà costruzioni e commercio al dettaglio.

Quanto alla fiducia dei consumatori, il calo risulta maggiore per le componenti economica e corrente che passano, rispettivamente, a 152,9 da 157,9 e a 109,1 da 111,6. Meno accentuata la differenza per la componente personale (a 104,5 da 105,0) e quella futura (a 127,3 da 128,0).

Male anche le stime dei giudizi e delle attese sull’attuale situazione economica. Per i giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi il saldo aumenta a -16 da -19. Quanto alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi, il saldo passa a -11 da -20. Il saldo delle attese di disoccupazione (a 2 da -8) è invece aumentato.

Capitolo imprese. Sale il clima di fiducia nei servizi di mercato (a 114,3 da 113,8), nel commercio al dettaglio (a 109,1 da 115,0) e nella manifattura (a 104,1 da 104,4), mentre scende nelle costruzioni (a 114,8 da 121,4). Nelle imprese manifatturiere rimangono stabili sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione, mentre i giudizi sulle scorte passano a 4 da 3.

Infine le costruzioni, dove peggiorano i giudizi sugli ordini e i piani di costruzione (a -37 da -29), ma rimangono stabili le attese sull’occupazione (a -11). Nei servizi di mercato crescono sia i giudizi che le attese sugli ordini, ma si contraggono e attese sull’andamento generale dell’economia che passa a 22 da 27.

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