Una donna al nono mese di gravidanza è morta in ospedale, insieme alla propria bimba, durante la fase di preparazione al parto. È successo al “Sant’Anna” di Torino. Sull’accaduto hanno aperto un’indagine i carabinieri e la magistratura. Il padre della donna si era scagliato contro i medici, in ospedale, ed è stato bloccato dai militari.
Si ipotizza l’omicidio colposo a carico di ignoti. L’inchiesta è coordinata dal pm Monica Supertino. Ad effettuare l’autopsia, martedì, sarà il medico legale Valter Declame. Il ministero della Salute ha fatto sapere che manderà nei prossimi giorni ispettori a Torino per indagare sulla morte della donna di 39 anni deceduta durante il parto. Lo affermano fonti del ministero, secondo cui l’indagine servirà a chiarire la dinamica dei fatti.
La donna, Angela Nesta, 39 anni, casalinga, secondo i primi accertamenti è deceduta nelle ultime fasi del travaglio per un arresto cardiocircolatorio. La bimba è venuta alla luce già morta. I carabinieri della stazione Lingotto hanno identificato i componenti dell’equipe medica che si è occupata di Angela, sequestrando inoltre la documentazione sanitaria. Domani la procura di Torino farà eseguire le autopsie.
“Voglio soltanto sapere che cosa è successo a mia figlia”, ha detto Pietro Nesta, padre di Angela. “L’ultima volta – racconta – l’ho vista ieri pomeriggio. Aveva un dolore all’addome. Pensavo fosse normale per il parto, che era previsto per oggi. Poi i medici ci hanno detto, prima a me e poi al suo compagno, di andare a casa. Da allora ho solo saputo che è morta con la bambina e nessuno mi ha dato uno straccio di spiegazione”. La gestazione di Angela Nesta, afferma ancora Pietro, è stata “bellissima, senza alcun problema. Non potevamo aspettarci un epilogo così tragico. Siamo distrutti”.
“È stato qualcosa di improvviso. Non c’era nulla che potesse preannunciare un esito così tragico”, ha spiegato, a caldo, Chiara Benedetto, direttrice del reparto di Ginecologia e ostetricia dell’ospedale Sant’Anna di Torino. “Fino al momento del malore – spiega – il decorso clinico era stato assolutamente normale e non c’era nulla che potesse preannunciare un esito così tragico. Aspettiamo anche noi l’autopsia per capire che cosa sia successo”. La direttrice precisa anche che “in sala parto era presente un anestesista che ha tentato in ogni modo di defibrillare e rianimare la paziente, sfortunatamente senza risultati positivi”.