S.Stefano, tweet del Papa prima dell’Angelus | “Cristiani perseguitati, silenzio vergognoso”

di Redazione

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S.Stefano, tweet del Papa prima dell’Angelus | “Cristiani perseguitati, silenzio vergognoso”

| sabato 26 Dicembre 2015 - 12:01

“Preghiamo per i cristiani che sono perseguitati, spesso con il silenzio vergognoso di tanti”. A dirlo è Papa Francesco in un nuovo tweet, diffuso sul suo account @Pontifex.

Il Pontefice anticipa così l’Angelus delle 12 in piazza San Pietro nel giorno i cui la Chiesa festeggia Santo Stefano, primo martire della cristianità.

“Ogni giorno abbiamo l’occasione per allenarci a perdonare, per vivere questo gesto tanto alto che avvicina l’uomo a Dio. Come il nostro Padre celeste, diventiamo anche noi misericordiosi, perchè attraverso il perdono vinciamo il male con il bene, trasformiamo l’odio in amore e rendiamo così più pulito il mond”. Queste le parole di Papa Francesco all’Angelus.

“Anche noi nasciamo dal perdono di Dio – ha sottolineato il Pontefice -. Non solo nel Battesimo, ma ogni volta che siamo perdonati il nostro cuore rinasce, viene rigenerato. Ogni passo in avanti nella vita di fede porta impresso all’inizio il segno della misericordia divina. Perchè solo quando siamo amati possiamo amare a nostra volta”.

“Ricordiamolo, ci farà bene – ha aggiunto -: se vogliamo avanzare nella fede, prima di tutto occorre ricevere il perdono di Dio; incontrare il Padre, che è pronto a perdonare tutto e sempre, e che proprio perdonando guarisce il cuore e ravviva l’amore. Non dobbiamo mai stancarci di chiedere il perdono divino, perchè solo quando siamo perdonati, quando ci sentiamo perdonati, impariamo a perdonare”.

“Perdonare, però, non è cosa facile, è sempre molto difficile – ha riconosciuto Bergoglio -. Come possiamo imitare Gesù? Da dove incominciare per scusare i piccoli o i grandi torti che subiamo ogni giorno? Anzitutto dalla preghiera, come ha fatto Stefano. Si comincia dal proprio cuore: possiamo affrontare con la preghiera il risentimento che proviamo, affidando chi ci ha fatto del male alla misericordia di Dio”.

“Poi si scopre che questa lotta interiore per perdonare purifica dal male e che la preghiera e l’amore ci liberano dalle catene interiori del rancore. È tanto brutto vivere nel rancore!”, ha concluso.

 

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