Il Papa ha celebrato nella Basilica di San Pietro la messa della Notte di Natale. Dopo il canto della “Calendula”, ha lasciato la croce astile di Paolo VI e si è avvicinato per svelare il Bambin Gesù coperto da un telo bianco.
Poi il Santo Padre ha lanciato un appello alla sobrietà. In un mondo “ebbro” di consumi, narcisismi, l’arrivo di Gesù nel Natale richiama a saper “vivere l’essenziale”. E anche ad abbandonare la “cultura dell’indifferenza”, per improntare la vita alla pietà e alla misericordia.
Con la nascita del Figlio di Dio “tutto cambia”, ha affermato Francesco. “Questo Bambino – ha spiegato – ci insegna che cosa è veramente essenziale nella nostra vita. Nasce nella povertà del mondo, perché per Lui e la sua famiglia non c’è posto in albergo. Trova riparo e sostegno in una stalla ed è deposto in una mangiatoia per animali”. Eppure, “da questo nulla, emerge la luce della gloria di Dio”. Secondo il Pontefice, “a partire da qui, per gli uomini dal cuore semplice inizia la via della vera liberazione e del riscatto perenne”.
E nel messaggio natalizio e nella benedizione “Urbi et Orbi” dalla loggia centrale di San Pietro, il Pontefice ricorderà le tante tragedie che oggi segnano il mondo, nelle violenze terroristiche perpetrate in nome delle religioni, nei conflitti della “terza guerra mondiale combattuta a pezzi”, con l’appello alla pace, il solco su cui si poggia il Natale dell’anno del Giubileo.