C’era un’evidente sproporzione tra i redditi dichiarati da Salvatore Di Gioia e il suo tenore di vita. La Dia di Bari ha così effettuato attente indagini patrimoniali che hanno portato all’esecuzione di un decreto di sequestro di beni per un valore di oltre 1.200.000 euro.
Di Gioia, 60 anni, era stato arrestato già diverse volte per “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti, anche di ingentissimo valore, in diverse zone di Italia e tuttora in regime di detenzione domiciliare”. Il sequestro dei beni è stato eseguito con l’ausilio della polizia di Andria e della Capitaneria di Porto di Trani.
Il decreto ha riguardato “una società operante nell’ambito della costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto, 6 capannoni industriali, un locale, diversi appezzamenti di terreni (ubicati nei comuni di Trani ed Andria), quote societarie, conti correnti bancari e 9 autoveicoli di grossa cilindrata”.