Lionel Messi ha risposto con un pugno alla pioggia di fischi, insulti e sputi ricevuti da alcuni tifosi del River Plate all’aeroporto di Tokyo, il giorno dopo la finale del Mondiale per club vinta dal Barcellona proprio contro la squadra argentina.
Un gesto non proprio da campione, ma l’augurio dell’argentino, che ci tiene a far passare l’episodio per un ‘caso isolato’, è che la polemica non abbia seguito. In effetti, prima d’ora, la ‘pulce’ non aveva mai fatto parlare di sé per situazioni simili.
Secondo “Marca”, a contribuire allo scatto di rabbia di Messi sarebbe stato anche il ‘trattamento speciale’ riservato durante la partita dai tifosi argentini al suo compagno di squadra e connazionale Javier Mascherano, sommerso dai fischi perché accusato di aver tradito le proprie origini, dal momento che è cresciuto proprio nel River.
Anche il presidente del club argentino, Riccardo D’Onofrio, ha voluto minimizzare l’episodio e discolpare il campione del Barcellona: “C’è sempre uno stupido – ha commentato il numero uno del River – Messi è un signore: dopo il suo gol ha fatto un gesto di scuse con la mano“.