Il Tribunale di sorveglianza di Venezia, ha deciso che l’ex assessore regionale alle infrastrutture Renato Chisso accusato di corruzione nell’inchiesta Mose e che aveva patteggiato una pena a due anni e mezzo dovrà scontare il residuo di pena in carcere.
Il tribunale era chiamato a valutare le modalità con cui l’indagato doveva scontare la propria pena. I giudici non hanno sostanzialmente accolto di far finire il residuo di pena svolgendo attività ai servizi sociali.
Chisso era ai domiciliari ed è stato accompagnato in carcere dai carabinieri in esecuzione di un provvedimento di carcerazione. L’ex assessore regionale ha sempre negato di aver ricevuto mazzette per le vicende legate alla realizzazione del sistema di dighe mobili per la salvaguardia di Venezia dalle acque alte.