Dopo 31 votazioni andate a vuoto, il Parlamento in seduta comune ha eletto i tre giudici costituzionali mancanti: Augusto Barbera (581 voti), Franco Modugno (609 voti) e Giulio Prosperetti (585 voti). Decisiva è risultata l’intesa tra Pd, M5S e centristi, mentre Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega hanno optato per l’astensione.
A ricevere preferenze sono stati anche Sisto (32) Piepoli (24), Raimondi (5) e Luciani (4), il quorum era di 571 voti. “L’elezione dei nuovi giudici della Corte Costituzionale è motivo di profonda soddisfazione. A loro vanno i nostri più sentiti auguri di buon lavoro”, hanno detto i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, in una nota congiunta.
“Sentiamo il dovere di invitare con ancora maggiore forza i Gruppi parlamentari a una riflessione: è assolutamente indispensabile evitare che in futuro si creino situazioni di stallo così prolungate“, conclude la nota congiunta.
Esulta il M5S: “Due volte s’è ricorso al metodo 5 Stelle e due volte si è raggiunto l’obiettivo mentre negli altri 30 casi, in cui il M5S non è stato coinvolto, sono stati soltanto buttati via i soldi dei cittadini. Ancora una volta, vince il metodo 5 Stelle che ha portato a termine la missione di eleggere alla Consulta personaggi di alto profilo giuridico che sapranno giudicare bene le leggi nel solo interesse ultimo del rispetto della Costituzione”.