Anche Sinistra italiana voterà a favore della mozione di sfiducia al ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, in programma venerdì. “Da giorni – ha dichiarato il capogruppo alla Camera, Arturo Scotto – abbiamo chiesto al ministro di spiegare in Aula che cosa sia successo e se il conflitto di interessi fosse il motivo della scelta di non partecipare ai consigli sul tema delle banche, ma nessuna risposta è arrivata”.
Per il capogruppo alla Camera “le misure decise dal governo sono largamente insufficienti e foriere di rischi per il sistema finanziario e bancario”. Sinistra italiana chiede al governo di rimuovere il conflitto di interessi e per questo “avevamo presentato una mozione di censura per affrontare il tema”. “Avremmo preferito un percorso più lineare – ha detto Scotto – che il Parlamento discutesse con il ministro sugli errori. Hanno deciso la sfiducia e un partito che non ha mai votato la fiducia al governo, non vota la fiducia al ministro”.
“La legge sul conflitto di interessi – ha proseguito il capogruppo Si – entra ed esce da due anni dal comitato ristretto della commissione Affari Istituzionali, c’è una responsabilità politica gigantesca del governo e del ministro Boschi, che ha accelerato su tutto, dall’Italicum alle riforme, ma lascia il conflitto di interessi a galleggiare”.