Cellule dalla lunga memoria che, se armate in laboratorio, potrebbero combattere la leucemia. A fare la scoperta sono stati i ricercatori dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano.
La sperimentazione, su persone affetta da leucemia acuta che avevano ricevuto un donazione di midollo osseo, ha previsto l’infusione di linfociti T del donatore, modificati geneticamente con un gene “suicida” chiamato TK, al fine di dare ai pazienti un nuovo sistema immunitario capace di combattere la leucemia e di difenderli dalle infezioni.
La scoperta ha importanti conseguenze per lo sviluppo dell’immunoterapia dei tumori. “Oggi –spiegano gli scienziati – è possibile armare geneticamente i linfociti T in modo che riconoscano ed eliminino le cellule tumorali residue con precisione ed efficacia. Ora possiamo supporre che se armiamo geneticamente le cellule memory stem T, queste sopravviveranno molto a lungo nel paziente, contribuendo a mantenere in remissione la malattia”.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Science Translational Medicine, è stato possibile grazie ai finanziamenti dell’Associazione italiana ricerca cancro (Airc) e dell’Associazione italiana contro le leucemie (Ail).