È stata rigettata la richiesta di giudizio immediato per i giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi, autori dell’articolo sulla presunta intercettazione tra il governatore siciliano Rosario Crocetta e il suo medico Matteo Tutino. Il medico, accusato di falso, truffa e peculato, secondo quanto ricostruito dai due giornalisti avrebbe detto a Crocetta che “Lucia Borsellino va fatta fuori come il padre”.
L’intercettazione, pubblicata da l’Espresso, è stata smentita dalla procura di Palermo che ha così indagato Messina e Zoppi per calunnia e pubblicazione di notizie false ed esagerate. Per il gup, che ha accolto l’opposizione degli avvocati Nino Caleca, Carlo Federico Grosso e Fabio Bognanni, non c’è l’evidenza della prova richiesta dal giudizio immediato. Adesso la Procura dovrà chiedere il rinvio a giudizio, passando dall’udienza preliminare