Fine dei domiciliari per il primario del reparto di Chirurgia maxillofacciale Matteo Tutino, medico del presidente della Regione Rosario Crocetta, accusato di truffa, peculato e falso. Il provvedimento è stato firmato dal gip di Palermo Ettorina Contino: a Tutino è stato applicato l’obbligo di dimora. Domani è previsto il suo ritorno a Villa Sofia.
È stata la stessa Procura a chiedere la scarcerazione del medico per affievolimento delle esigenze cautelari e la sostituzione della misura. L’indagine si avvia verso la chiusura e la Procura sta per depositare gli atti. L’inchiesta è condotta dall’aggiunto di Palermo Leonardo Agueci e dal pm Luca Battinieri.
Dopo l’astensione del procuratore Francesco Lo Voi, motivata dalla conoscenza di uno degli indagati nel procedimento, a coordinare l’inchiesta è la Procura di Caltanissetta. Tutino è accusato di avere eseguito interventi estetici, fingendo si trattasse di operazioni funzionali, nella struttura ospedaliera pubblica.
Per i carabinieri del Nas, il medico si faceva pagare anche compensi “non dovuti” dai pazienti, come corrispettivo per prestazioni post operatorie (medicazioni), oltre a richiederne il rimborso al Servizio Sanitario Regionale sulla base di documentazioni sanitarie e cartelle cliniche falsificate.
Nell’ambito dell’indagine su Tutino venne pubblicata dal settimanale L’Espresso la notizia, poi rivelatasi falsa, dell’esistenza di una intercettazione tra il medico e il governatore siciliano Rosario Crocetta durante la quale l’indagato avrebbe augurato all’ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino di fare la fine del padre (il magistrato ucciso dalla mafia).