Dopo nove giornate, è possibile fare un quadro della situazione delle italiane nel Pro12, il campionato “celtico”, che vede la partecipazione di Zebre e Benetton Treviso da 5 stagioni.
In un modo o nell’altro, sul piano dei risultati siamo sempre alle solite: irlandesi, Glasgow e la gallese di turno (gli Scarlets) dominano la classifica, con Zebre e Treviso tristemente penultima (9 punti) e ultima (6 punti). Di differenze fino ad ora, però, ce ne sono tra le due franchigie italiane.
Le Zebre sono partite bene rispetto al solito, vincendo 2 partite (che si sommano alla vittoria in coppa con gli inglesi di Worcester), ma soprattutto ha lanciato nel XV titolare tantissimi giovani: la mediana Violi-Canna (entrambi visti al mondiale 2015), l’estremo Palazzani e l’altra giovane promessa Padovani sono solo alcuni dei prospetti che non stanno tradendo la fiducia di Gianluca Guidi (giunto quest’anno sulla panchina di Parma).
Sulle Zebre si sta abbattendo, però, la sfortuna: nel match di domenica, perso congli Ospreys, il tallonatore Andrea Manici ha riportato la rottura del legamento crociato del ginocchio e infortuni seri sono occorsi anche a Van Schalkwyk e Violi.
Il problema più grosso adesso è la Benetton Treviso: nell’ultimo weekend è giunta, infatti, la sesta sconfitta con bonus difensivo (cioè entro 7 punti di scarto), la terza consecutiva con una beffa nel finale. Treviso gioca bene, è piena di nazionali (il mediano di Mischia Gori e Zanni su tutti), stranieri esperti e di ottimo livello: è costruita per fare bene ma non sa più vincere, nonostante il gioco spettacolare di Umberto Casellato e l’apporto in mischia delle consulenze dell’argentino Manuel Ferrari.
L’impressione è che una vittoria possa dare la scossa e far ripartire la stagione dei biancoverdi: visto il gioco espresso potrebbe non essere affatto lontana.