Un discorso alla nazione breve, asciutto, ma denso di significati per Barak Obama: “Come Commander in chief – ha detto il presidente Usa – la mia più grande responsabilità è proteggere il popolo americano. La minaccia del terrorismo è reale, ma la sconfiggeremo, il successo non dipenderà dall’abbandonare i nostri valori. Prevarremo se saremo forti e intelligenti”.
“Il Congresso dovrebbe agire per fare in modo che chi è sulla no-fly list non possa acquistare armi – ha poi aggiunto – Siamo dalla parte giusta della storia. Ricordiamoci che la libertà è più forte della paura. San Bernardino è stato un atto di terrorismo, progettato per uccidere persone innocenti”.
Ma per il presidente Obama, le conferme sulla matrice terroristica mancano ancora: “Finora non abbiamo prove che i killer siano stati diretti da gruppi terroristici all’estero anche se avevano iniziato un percorso di radicalismo – prosegue – Bisogna rendere più difficile per la gente comprare fucili d’assalto come quelle usate nell’attacco a San Bernardino“.
Questo a partire dall’approvazione di una legge “che impedisca a chi si trova già sulla lista nera di quanti non possono salire un aereo di comprare armi”. E sulle restrizioni al “K-1 non immigrant visa program”, il visto concesso a coniugi o fidanzati “in modo che si possano fare più controlli e accertare che chi viene in America non sia stato nelle zone di guerra”.
L‘uso continuato della forza militare contro i terroristi, questo è quanto chiesto da Obama al Congresso: “Anche se non saremo trascinati in una guerra lunga e costosa. Questo è quello che vuole l’Isis. Raid aerei, forze speciali e collaborazione con le truppe locali che lottano per riprendersi il controllo del Paese, è così che raggiungeremo una vittoria più sostenibile“.
“Con la leadership americana, la comunità internazionale ha iniziato a stabilire un processo e una tempistica per perseguire il cessate il fuoco e una soluzione politica alla guerra siriana”, ha detto Obama. “In questo modo si consentirà al popolo siriano e a ogni Paese, compresa la Russia, di concentrarsi sull’obiettivo comune di distruggere Isis, un gruppo che ci minaccia tutti“.
Guai però a innescare lo scontro di civiltà: “L’Isis non parla per l’Islam. Sono solo dei criminali e degli assassini e rappresentano una parte piccolissima dei musulmani. Noi crediamo nella dignità umana. Non importa chi sei, da dove vieni, come appari o quale religione pratichi. Tutti sono uguali davanti agli occhi di Dio e davanti agli occhi della legge”.