È di 6 persone arrestate e 32 milioni sequestrati il bilancio della maxi operazione contro un’organizzazione criminale transnazionale dedita all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria e alla truffa. Una persona è stata arrestata in Gran Bretagna.
Le indagini hanno riguardato, complessivamente, 22 persone indagate per i reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria e alla truffa.
L’operazione ha consentito di sequestrare, sul territorio nazionale ed in numerosi paesi europei e extraeuropei beni per un controvalore di circa 11 milioni di euro: 33 immobili, 10 terreni, 9 autovetture, 24 società, diamanti, orologi e anelli di pregio, conti correnti, somme di denaro contante e titoli finanziari per un valore di circa 200.000 euro.
Secondo gli investigatori, la difficoltà per le banche di erogare finanziamenti, induceva ignari imprenditori a richiedere titoli finanziari (obbligazioni; bond) all’organizzazione criminale così da poterli presentare quali garanzie alle banche stesse ed ottenere quindi liquidità.
Promettevano di prestare o vendere i titoli (esistenti ma non nella loro disponibilità) dall’ingente valore facciale, a mezzo delle numerose società estere riconducibili agli indagati. Questi ultimi, sprovvisti di qualsiasi abilitazione all’attività finanziaria, predisponevano dei contratti da far firmare al cliente e, utilizzando documentazione contraffatta, chiedevano il pagamento di una caparra al fine di prenotare i predetti titoli i quali non venivano, poi, mai consegnati allo stesso.
I successivi sviluppi investigativi, grazie alla collaborazione con l’unità europea di cooperazione giudiziaria denominata Eurojust, congiuntamente alle autorità degli Usa (Fbi di Los Angeles e la Security Exchange Commission dell’Alabama), del Regno Unito (Serious Fraud Office di Londra), della Svizzera e del Lussemburgo, sono stati finalizzati ad individuare l’ingente illecito patrimonio accumulato dall’associazione criminale, nel corso di più di dieci anni, e calcolato essere di circa 32 milioni di euro, soldi transitati su decine di conti correnti esteri e società dislocati nei cosiddetti paradisi fiscali.