La Procura Antidoping della Nado Italia ha deferito 26 atleti della Fidal (la federazione italiana d’atletica) con richiesta di squalifica di due anni. L’accusa è di aver eluso sistematicamente i controlli ed essersi resi irreperibili al momento degli stessi.
I deferimenti sono diretta conseguenza dell’indagine “Olimpia” svolta dalla Procura di Bolzano e dal nucleo dei Nas-Ros dei carabinieri, che sta indagando sulle sospette pratiche illecite degli atleti azzurri e che già ha portato alla squalifica di Alex Schwazer, che terminerà nei prossimi mesi.
A far scalpore è la presenza tra i deferiti di numerosi atleti di punta della nazionale azzurra: spiccano i nomi di Giuseppe Gibilisco (salto con l’asta, oro mondiale e bronzo olimpico), Andrew Howe (argento nel salto in lungo nel 2007), ma anche quelli Daniele Meucci (campione europeo in carica nella maratona), la palermitana Anna Incerti (oro europeo della maratona nel 2010), Andrea Lalli (ex campione europeo di corsa campestre), Fabrizio Donato e Daniele Greco (Rispettivamente bronzo olimpico a Londra e campione europeo indoor di salto triplo).
Gli altri nomi sono: Matteo Galvan, Christian Obrist, Ruggero Pertile, Silvia Weissteiner, Stefano La Rosa, Claudio Licciardello, Roberto Bertolini, Migidio Bourifa, Filippo Campioli, Simone Collio, Roberto Donati, Jacques Riparelli, Silvia Salis, Fabrizio Schembri, Daniele Secci, Daddour Slimani, Gianluca Tamberi e Marco Vistalli.
Richiesta l’archiviazione, invece, per altri 39 atleti: tra essi figurano anche Simona La Mantia e Antonietta Di Martino.