Nuovo “no” della Polonia all’estradizione del regista Roman Polanski negli Stati Uniti. A renderlo noto è stata la pubblica accusa che ha deciso di non impugnare la decisione della Corte d’Appello di Cracovia che ha ratificato la sentenza con la quale si dichiarava nulla la richiesta di estradizione del regista.
Il giudice di Cracovia, Dariusz Mazur, ha spiegato che la sua decisione di ottobre è motivata da un accordo tra Polanski e il pubblico ministero degli Usa negli anni Settanta, quando Polanski aveva ammesso di avere avuto rapporti sessuali con una ragazzina di 13 anni.
Polanski fu dichiarato colpevole in California nel 1977, l’anno successivo fuggì in Europa dove ha vissuto tra Francia, Svizzera e Polonia. Per la difesa Polanski aveva trascorso volontariamente del tempo in prigione, tempo che il giudice aveva accolto rifiutando l’estradizione come illegittima.