“Leggo commenti surreali sul fatto che i provvedimenti del nostro governo sarebbero presi per comprarsi i voti: è offensivo, non verso di me ma verso gli italiani”. Il premier Matteo Renzi non ci sta e alza la voce dopo lo scoppio delle polemiche nate dopo la promessa di destinare ai 18enni un bonus da 500 euro per spese “culturali”.
Renzi nega quindi le accuse: “Gli italiani non si fanno comprare, votano sulla base delle proprie speranze e delle proprie emozioni, non sulla base di un bonus. Riduci le tasse sulla casa? Stai comprando il voto dei proprietari di immobili. Dai gli 80 euro a chi non arriva ai 1.500 al mese o ai carabinieri? Stai comprando il voto della classe media e delle forze dell’ordine”.
E sul terrorismo: “Abbiamo già visto ciò che è accaduto in Libia, quando si è bombardato senza pensare al dopo. Prima di decidere interventi militari, occorre avere una chiara strategia sul dopo. Davanti a questioni di portata storica come l’attacco del terrorismo, chi fa politica ha due scelte”.
“Concentrarsi sul giorno dopo giorno, rincorrendo a ogni più sospinto l’ultima dichiarazione, l’ultimo lancio di agenzia, l’ultima emergenza – dichiara Renzi – O avere un profilo di medio periodo, concentrato più sulla strategia che non sulla sola reazione, con una visione che vada oltre la quotidianità. Perché la questione del fanatismo, temo, ci accompagnerà a lungo“.