L’incidente come quello di ieri del jet russo non deve più accadere. Sono tutti d’accordo e così il presidente degli Stati Uiti d’America Barack Obama ha chiamato Recep Tayyip Erdogan esprimendo il sostegno di Usa e Nato alla Turchia e al suo diritto di difendere la propria sovranità.
Il presidente degli Stati Uniti si è quindi detto d’accordo con quello turco sulla necessità di evitare un’escalation con Mosca e assicurare che l’incidente del jet russo abbattuto non si ripeta.
Per il premier russo Dmitri Medvedev le “sconsiderate azioni criminali delle autorità turche che hanno abbattuto l’aereo russo” porteranno a creare un’ulteriore distanza tra Mosca e la Nato.
Medvedev ha quindi sottolineato come si stiano mettendo le basi per “una pericolosa escalation dei rapporti Russia-Nato, che non può essere giustificata con alcun interesse, compresa la protezione dei confini”. Konstantin Murakhtin, il navigatore del Su-24, ha intanto assicurato di “non aver violato lo spazio aereo di Ankara nemmeno per un secondo e di non essere stato avvertito in nessun modo prima di essere abbattuto”.
Intanto, in merito al secondo pilota del jet militare russo abbattuto ieri dalla Turchia e del quale non si avevano notizie, parla l’ambasciatore russo in Francia, Ambassador Alexander Orlov secondo il quale sarebbe stato soccorso dall’Esercito siriano. Lo ha detto a radio Europe-1. L’altro pilota, ha aggiunto, è stato ucciso dai jihadisti.
E rimane altissima la tensione tra Russia e Turchia. Dopo aver spostato le navi (l’incrociatore russo Moskva avanza verso la costa di Latakia) si muove con i missili. il ministro della Difesa russa Serghiei Shoigu ha fatto sapere che i sistemi di difesa anti missilistica S-400 saranno trasportati alla base militare russa di Khmeimim, a Latakia.