La nostra capacità di essere felici dipenderebbe dalle dimensioni di un’area del cervello. Parliamo del precuneo, localizzato nell’apice del nostro capo, nei lobi parietali: più sarà grande, più si sarà felici. Ma a volte non basta, perché non si deve, come risulta ovvio, trascurare il cosiddetto “ambiente psicologico“.
Secondo lo studio dell’Università di Kyoto la felicità si genera come una scintilla e si “accende” grazie all’incontro fra pensieri positivi e soddisfazione personale. Inoltre, questa “fiamma felice” viene alimentata potenziando proprio quella regione cerebrale che gli scienziati chiamano precuneo.
Ma la dimensione del precuneo condiziona anche l’intensità della felicità, ovvero la capacità di percepirla più o meno intensamente, accantonando o allontanando il suo contrario, ovvero la tristezza. Che sia, quindi, solo una questione genetica? In Giappone pensano proprio di sì.