Essere soli, sentirsi soli non rende solo tristi ma fa stare male. La solitudine infatti contribuirebbe ad abbassare le difese immunitarie e accorcerebbe di qualche anno la vita.
È quanto è emerso da uno studio della Chicago University, pubblicato sulla rivista Pnas. I ricercatori, coinvolgendo un gruppo di uomini e donne con un’età superiore ai 50 anni, hanno dimostrato che alcuni geni del sistema immunitario, i geni chiamati CTRA, sono più attivi nelle persone che hanno dichiarato di sentirsi molto sole.
Questi geni sono legati a un abbassamento della risposta immunitaria contro i virus, che comporta un aumento dell’infiammazione, un processo legato a numerosi problemi di salute. Lo studio ha anche evidenziato che coloro che si sentono più soli nel corso della vita hanno il 15 per cento di probabilità di morire presto rispetto alle persone che non soffrono la solitudine.
Questi geni e la solitudine condividono un rapporto bidirezionale: la solitudine rende più attivi i geni e i geni più attivi aumentano le probabilità di rimanere soli. Secondo gli scienziati è possibile che i cambiamenti immunitari rendano le persone più ansiose, rendendo più difficile socializzare. In pratica si verrebbe a creare un circolo vizioso da cui è difficile uscire.