“I professionisti dell’ansia sono già all’opera, come per la sicurezza sull’Expo dove alla fine abbiamo avuto oltre 20 milioni di visitatori e solo qualche episodio di piccola cronaca. Il loro obiettivo è non farci stare bene”. Queste le parole del ministro dell’Interno Angelino Alfano rilasciate ai microfoni di Sky a proposito dell’imminente avvio dell’Anno Santo.
Insomma, “nel nostro Paese si può stare tranquilli, il sistema di intelligence funziona: in ogni caso nessun Paese è a rischio zero”. E sulle minacce ricevute da alcuni boss mafiosi: “Me ne frego assolutamente dei rischi personali, se perdo il posto di ministro: quello che mi sta a cuore è la questione sicurezza. Me l’hanno giurata ma non me ne curo“.
“Io non sono per drammatizzare, né per sottovalutare. Occorre realismo: ieri ero al concerto di Tiziano Ferro, c’erano migliaia e migliaia di ragazzi con tanta voglia di divertirsi, cantare e dire che hanno una grande voglia di vivere – spiega Alfano – Il mio pensiero è stato che la nostra voglia di vivere, di essere italiani, conservare le nostre abitudini è più forte della paura“.
Mafia e terrorismo, quali rapporti: “Un legame diretto e netto fra terrorismo e criminalità organizzata non è emerso in termini netti. Abbiamo una serie di indizi ma un legame diretto non è ancora emerso. Se emergesse lo contrasteremmo, dobbiamo però distinguere il calcio giocato dal fantacalcio”.
“Abbiamo stabilizzato il carcere duro e fatto alcune leggi importanti riguardo alle aggressioni patrimoniali: prima quando il boss moriva, i figli potevano beneficiare dei suoi beni illecitamente accumulati, e così se faceva sparire soldi – prosegue il ministro dell’Interno – abbiamo irrobustito le norme del 41 bis e le abbiamo rese stabili”.
Tornando sulle minacce di morte, Alfano puntualizza: “Ogni politico italiano e a maggior ragione che sia nato e sia stato eletto in Sicilia, ritengo debba dire cose contro le mafia e fare cose contro la mafia, usando ogni voto ricevuto contro la mafia. Personalmente è un impegno morale e l’ho fatto diventare il mio codice etico”.
Capitolo Isis, in Italia la guardia è sempre alta: “Il giovane che in una trasmissione televisiva ha avuto parole di non condanna per il terrorismo dopo le stragi di Parigi – dichiara Alfano – è già stato individuato, interrogato e per lui sono in atto le procedure di espulsione“.
“Abbiamo espulso decine di soggetti islamici radicalizzati, per questi finisce per tutti male”. Schengen? “Occorrono alcune revisioni del codice per rendere più blindate le frontiere esterne. Ci sarà un immagazzinamento dati che comprimerà un po’ la nostra privacy su alcuni aspetti ma è indispensabile in questo momento”.
Ma non basta perché “se vogliamo battere l’Is dobbiamo organizzare la reazione contro il finanziamento al terrorismo e poi al traffico di armi, ci stiamo muovendo in queste direzione”. “Nel gruppo di contrasto al finanziamento del terrorismo, l’Italia è Paese leader – chiosa – Ci sono state già le prime riunioni con gli altri Paesi europei guidando noi il gruppo”.