Emergono nuovi particolari sulla vicenda della morte del piccolo Loris e vanno in contrapposizione con le ultime dichiarazioni della madre, Veronica Panarello, accusata di averlo ucciso. Secondo quanto rileva l’integrazione della perizia medico legale, depositata nel fascicolo del Gup di Ragusa dalla Procura, Loris ha “segni di compressione” da fascetta su “entrambi i polsi”, ma non nella parte interna, come se fossero stati legati con le mani giunte ed è “verosimile l’ipotesi che sia stata applicata successivamente”, dopo lo strangolamento.
È quanto emerge dall’autopsia eseguita il 30 novembre del 2014. Il referto contraddice le dichiarazioni della donna che ha affermato di avere visto che Loris aveva delle fascette ai polsi, che si era messo da solo, assieme a degli elastici colorati.
Il legale di Veronica Panarello, l’avvocato Francesco Villardita, pur precisando di “non avere ancora letto il documento”, osserva che “sarà il nostro consulente tecnico a dire se l’analisi è contestabile, e se potrà andare bene anche alla difesa: è necessario studiare”.