Abaaoud, la mente della strage di Parigi è morto nel raid di ieri a Saint Denis, a Parigi. A confermarlo è stata la procura di Parigi. “Non è ancora chiaro se Abaaoud si sia fatto esplodere nel covo”, ha detto il procuratore Francois Molins Il cadavere del terrorista è stato ritrovato tra le macerie ed era crivellato di colpi.
“Mi congratulo per il lavoro eccezionale dei nostri servizi di intelligence e della polizia” ha dichiarato il premier francese Manuel Valls sulla morte di Abaaoud. “È il cervello degli attentati, uno dei cervelli degli attentati, perché bisogna essere particolarmente prudenti, conosciamo le minacce”.
Secondo il ministro francese dell’Interno Bernard Cazeneuve, inoltre, Abaaoud sarebbe probabilmente coinvolto in almeno quattro dei sei attentati sventati dalla primavera scorsa in Francia. Tra questi gli attentati falliti contro almeno una chiesa della regione di Parigi e quelli del Thalys.
Sarebbero sei i raid condotti dalle teste di cuoio, dalle forze speciali belghe, a Molenbeek e in altre aree di Bruxelles. Le azioni puntano a scovare persone vicine a Bilal Hadfi, uno dei kamikaze nei pressi dello Stade de France, di venerdì.
Intanto il premier francese Manuel Valls davanti all’Assemblea nazionale ha dichiarato che “L’immaginazione macabra di chi dà gli ordini è senza limite: fucili d’assalto, decapitazioni, bombe umane, armi bianche” specificando che “oggi non bisogna escludere niente”.
“Siamo in guerra – continua il premier – non una guerra di quelle a cui la storia ci ha abituato. Questa nuova guerra resta una guerra pianificata condotta da un esercito criminale, quello che è nuovo sono i modi di operare, di colpire, di uccidere, che evolvono senza sosta”.
Continua il giallo sulla fine di Salah Abdeslam l’altro terrorista ricercato. Mentre il sito del quotidiano belga la Dernie’re heure riferisce che è morto nell’assalto a Saint-Denis, citando fonti considerate attendibili, per la tv pubblica belga francofona Rtbf smentisce.
Secondo i media della Turchia. Alcuni mesi fa, Brahim Abdeslam era stato espulso dal territorio turco.
Intanto l’Ue ha deciso di blindarsi e così “gli Stati membri si impegnano ad effettuare i necessari controlli sistematici e coordinati alle frontiere esterne, anche per i cittadini dell’area di libera circolazione”. Si legge nella bozza di conclusioni del consiglio Interni straordinario di domani.