Il G20 lavora ad un piano anti-Isis. Si prevede, per contrastare “i canali di finanziamento del terrorismo, in particolare per quanto riguarda la cooperazione nello scambio di informazioni, il congelamento degli asset dei terroristi e sanzioni verso i regimi che finanziano”.
La bozza finale del G20 sul terrorismo condanna “con forza gli attacchi terroristici a Parigi ed Ankara: sono un inaccettabile affronto contro a tutta l’umanità. Assad lascerà entro sei mesi in un modo e una data concordati dopo che il nuovo governo di transizione sarà creato e assumerà i poteri esecutivi”, ha aggiunto il ministro degli Esteri turco, Feridun Sinirlioglu.
Tra le misure c’è il “blocco del flusso dei foreign fighters” e contrastare la propaganda sul web. Nel testo i leader dei 20 paesi hanno sottolineato che bisogna porre maggiore attenzione alle comunicazioni via internet. “Il terrorismo non è e non può essere legato a nessuna religione, nazionalità, civiltà o gruppo etnico”.
“Gli attacchi di Parigi non possono essere giustificati in nessuna forma”, spiegano i leader del G20. Il terrorismo deve essere affrontato “insieme, con un lavoro comune in stretto accordo con il ruolo centrale delle Nazioni Unite e le sue leggi su diritti umani e rifugiati”.
Per il premier Renzi la parola d’ordine è l’unità: “Contro il terrorismo dobbiamo riuscire come europei ad avere una strategia seria, occorreranno mesi e forse anni per risolvere il problema, non servono banalizzazioni. È un problema che non si risolve con uno schiocco delle dita, è il più grande tema del nostro tempo, occorre approccio comprensivo”.
“In questo senso il principio italiano, riportiamo la Russia al tavolo della discussione, sta finalmente portando risultati – spiega Renzi – È facile dire rifugiati uguale terrorismo, non siamo in condizione di dire con certezza che nessuno dei terroristi in azione a Parigi fosse tra i rifugiati, ma il punto è che la quasi totalità dei rifugiati sta scappando da quei terroristi animali”.
“Dal G20 arriva il segnale che siamo più forti del terrorismo – gli ha fatto eco la cancelliera tedesca Angela Merkel – Il processo avviato a Vienna per la Siria è fondamentalmente un processo politico. I profughi sono una sfida globale per la quale serve una risposta globale. Bisogna fare in modo che l’immigrazione illegale diventi immigrazione legale”.
E dopo il faccia a faccia tra Barack Obama e Vladimir Putin, anche David Cameron ha teso la mano al presidente russo con il quale però i rapporti “non sono proprio al meglio”. Intanto Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha specificato che l’incontro tra il presidente americano e quello russo non ha portato a un vero e proprio disgelo dei rapporti tra i due Paesi.
Infine la dichiarazione choc di Vladimir Putin secondo il quale i jihadisti dell’Isis sarebbero finanziati da persone fisiche provenienti da 40 Paesi, tra cui anche membri del G20. Il presidente russo ha precisato di aver condiviso con i colleghi del summit ad Antalya i dati a disposizione della Russia sul finanziamento ai terroristi.
Durissimo anche il presidente Usa Barack Obama che dal canto suo ha affermato: “I fatti di Parigi ci dicono che non basta colpire l’Isis in Siria e Iraq. L’Isis è il volto del diavolo, dobbiamo distruggerlo”.