È stata trovata a Montreuil, nel quartiere di Saint-Denis, la seconda auto abbandonata dai terroristi, una Seat Leon nera. Secondo i media francesi sono sette le persone fermate dalla polizia.
L’auto è stata utilizzata dai terroristi che hanno attaccato i ristoranti, 39 i morti. Nella Seat nera c’erano delle armi, secondo la radio RTL che ha appreso la notizia da fonti della polizia. E secondo ‘Le Figaro’ sarebbero stati trovati, nell’auto, tre fucili Kalashnikov.
Intanto si hanno più certezze sugli 8 attentatori, tra questi ci sarebbero tre fratelli (uno di questi è rimasto ucciso). Un componente del commando è stato identificato come Abdeslam Salah (26 anni), nei suoi confronti sarebbe stato spiccato un mandato di cattura internazionale. Alcuni media francesi rivelano che il fuggitivo era già stato fermato e poi rilasciato nella giornata di sabato. Diffuso l’identikit del ricercato:
Uno dei tre kamikaze che si è fatto saltare in aria venerdì sera alla sala concerti Bataclan, uccidendo 89 persone, è il 29enne Omar Ismail Mostefai, già noto alle forze dell’ordine per essersi macchiato di crimini comuni prima di convertirsi al’islam radicale.
Mostefai è stato identificato grazie all’impronta digitale del dito indice, unico porzione del suo corpo rimasta intatta dopo che ha azionato il giubetto esplosivo che era nascosto sotto i vestiti.
Mostefai è stato condannato per 8 reati non gravi tra il 2004 ed il 2010 ma non ha mai passato un giorno in cella. Il procuratore Molins ha spiegato che Mostefai era stato identificato dalla polizia come un obiettivo ad alta priorità come estremista radicalizzati nel 2010 ma “non era mai stati implicato in un inchiesta sul terrorismo” prima della strage di venerdì.
Il padre, il fratello 34enne e la fidanzata dell’attentatore sono stati arrestati. Gli inquirenti sottolineano che si tratta di una normale procedura di accertamento. Il fratello si è presentato spontaneamente alla polizia dopo aver saputo del ruolo del fratello nella carneficina.
Fonti investigative citate dalla rete all news francese Bfmtv sottolineano che Mostefai era registrato negli elenchi dei servizi segreti come estremista islamico radicalizzato ma non era sotto posto ad alcun tipo di sorveglianza. Nel 2013 era andato in Turchia, punto di passaggio obbligato per raggiungere la Siria dove si sarebbe spostato l’anno successivo.
Sabato sera erano stati fermati e interrogati il padre e il fratello di Mostefai, che si è presentato spontaneamente in commissariato. Il fratello ha già detto agli inquirenti che non aveva notizie di Ismail da diversi mesi e di essere stato al corrente di un suo viaggio in Algeria.