La medicina e la scienza fanno passi da giganti e oggi un team di scienziati canadesi, per la prima volta, ha penetrato la barriera emato-encefalica per trattare in modo mirato una paziente con tumore.
Sono state iniettate mini-bolle piene di gas nel circolo sanguigno della donna, per creare varchi temporanei nella barriera. Un fascio di ultrasuoni mirato è stato applicato alla testa della paziente, facendo ‘vibrare’ le bolle e spingendole per la loro strada, insieme al carico di farmaci chemioterapici.
A sperimentare per prima la procedura è stata Bonny Hall, 56 anni, malata di tumore al cervello da otto anni. Nell’ultimo periodo il cancro era diventato più aggressivo, e c’era bisogno di una terapia ancor più mirata.
La tecnica sperimentale, apre un nuovo mondo per la medicina e la lotta ai tumori perché significa che sarà possibile somministrare in modo ‘chirurgico’ potenti medicinali ai malati di tumore, là dove servono.
Lo stesso metodo, non invasivo, potrebbe essere usato per altre malattie cerebrali come la demenza, l’ictus e il Parkinson. Ma occorrono ulteriori studi per stabilire la sicurezza della tecnica.