La settima stagione di Squadra Antimafia è finita. Tante cose sono successe in questa stagione, ma si sa a catalizzare l’attenzione del pubblico sono stati solo alcuni personaggi.
È facile intuire di chi si tratta: Domenico Calcaterra e Rosy Abate. Molte notizie erano circolate in rete, una tra tutte il fatto che Leonardino potesse essere ancora vivo. E invece no. Tutti i flashback di Mimmo, durante i suoi momenti di vuoto, riguardavano proprio Rosy, la morte del figlio, i loro momenti d’amore. Segnali tangibili del fatto che il cuore di Mimmo fosse ancora pieno di amore per lei.
E durante l’ultima puntata i due si sono ritrovati, merito di De Silva. Calcaterra ha riconosciuto i suoi passi ed è bastata una sua frase per farlo gettare tra le sue braccia. Ecco per noi, che ci commuoviamo e che siamo romantiche anche quando una fiction parla di mafia, di omicidi, di sparatorie, quando c’è l’amore non capiamo più niente.
Ma l’amore quello vero, combattuto, sofferto, che ci ha tenuti incollati alla tv per sapere come andava a finire. E siccome gli sceneggiatori ci hanno regalato un bel finale romantico da “e vissero felici e contenti” (anche se con un sacco di demoni con cui fare i conti!), per noi la fiction potrebbe anche finire qui. Perché fare un’ottava stagione?
È davvero necessario? Ne abbiamo davvero bisogno? Ma poi una risposta è arrivata. Da vere romantiche innamorate dell’amore ci piacerebbe che anche De Silva riuscisse a redimersi e a trovare conforto per la sua anima in pena in seno alla famiglia, con l’affetto della figlia appena ritrovata, la scontrosa Sara (ecco allora da chi ha preso quel caratterino!).
Scherzi a parte “Squadra Antimafia” è una fiction che piace, che anima i dibattiti sui social e che avrà sempre nel cuore certi personaggi. Dalla Mares a Calcaterra, le loro storie ci hanno appassionato e tenuto con il fiato sospeso. E adesso siamo pronti per nuove avventure!