Nei giorni scorso è circolato su Facebook un presunto discorso che avrebbe pronunciato Steve Jobs in punto di morte. Nel messaggio attribuito al co-fondatore di Apple si riporta quello che avrebbe dovuto essere stato un lungo discorso sul significato della vita, nel quale Jobs avrebbe anche affermato di essersi pentito di aver inseguito la ricchezza anziché focalizzarsi su cose più importanti, come “le storie d’amore, l’arte, i sogni di quando ero bambino”.
Ma si tratta dell’ennesima bufala del web. Molto probabilmente qualcuno ha messo il nome di richiamo sotto quelli che erano dei pensieri personali per avere più visibilità e maggiori condivisioni. Tra l’altro la traduzione in italiano del testo che in “originale” – se così si può dire – era in inglese, è quasi del tutto sbagliata e il cattivo gusto si fa ancora più marcato perché il messaggio è stato diffuso corredato da due foto in cui Steve Jobs appare visibilmente debilitato.
In molti hanno pure commentato che un uomo geniale come Steve Jobs non avrebbe mai potuto scrivere banalità del calibro di: “Le cose materiali perse possono essere ritrovate. Ma c’è una cosa che non può mai essere ritrovata quando si perde: la vita…” e che il suo stile, perché lo abbia letto o ascoltato per davvero era completamente diverso.
Le sue ultime parole, quelle vere, sono note pubblicamente. Le ha rivelate la scrittrice Mona Simpson, la sorella naturale “ritrovata” da Steve Jobs a metà degli anni ’80, nella sua elegia funebre pubblicata sul New York Times: “Prima di imbarcarsi, guardò sua sorella Patty, poi i suoi figli per un lungo momento, poi la compagna della sua vita, Laurene, e infine sopra le loro spalle, oltre di loro. Le ultime parole di Steve furono: OH WOW. OH WOW. OH WOW”.