Papa Francesco in visita a Prato parla ancora di lavoro e di sfruttamento. Nel suo discorso in Duomo, Bergoglio ha ricordato il rogo avvenuto nel dicembre 2013 in un capannone, che provocò sette vittime.
“La sacralità di ogni essere umano – ha detto il Papa – richiede per ognuno rispetto, accoglienza e un lavoro degno; mi permetto qui di ricordare i 5 uomini e due donne di cittadinanza cinese morti due anni fa a causa di un incendio nella zona industriale di Prato, vivevano e dormivano all’interno dello stesso capannone in cui lavoravano, in una zona era stato ricavato un piccolo dormitorio di cartone e cartongesso, è una tragedia dello sfruttamento e delle condizioni disumane di vita e questo non è lavoro degno”, ha detto il Pontefice che torna ancora una volta a parlare di lavoro.
“Non dobbiamo essere ossessionati dal potere, anche quando questo prende il volto di un potere funzionale all’immagine sociale della Chiesa”, ha aggiunto il Santo Padre.
“La vita di ogni comunità – ha aggiunto il Papa – esige che si combattano fino in fondo il cancro della corruzione e il veleno dell’illegalità. Dentro di noi e insieme agli altri, non stanchiamoci mai di lottare per la verità! Mi hanno detto che voi giovani avete fatto una veglia di preghiera, grazie, grazie”, ha detto prima di congedarsi dalla folla.
E a Firenze Papa Francesco ha ricordato che “il nostro dovere è lavorare per rendere questo mondo un posto migliore e lottare”. Il Pontefice ha poi definito “rivoluzionaria” la fede cristiana, “per un impulso che viene dallo Spirito Santo”. “Dobbiamo seguire questo impulso per uscire da noi stessi, per essere uomini secondo il Vangelo di Gesù. Qualsiasi vita si decide sulla capacita’ di donarsi”, ha aggiunto.
Papa Francesco è giunto alla stadio “Franchi” gremito di fedeli che sventolano fazzoletti con i colori del Vaticano per salutare il Pontefice. Francesco, sulla papamobile insieme al cardinale e arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, ha compiuto il giro completo del prato per raggiungere il palco dove celebrerà la messa, salutando tutti. I fedeli lo hanno ricambiato scandendo più volte in coro “Francesco!” e dedicandogli applausi.
Circa 50mila persone hanno assistito alla messa allo stadio. Altre 5mila l’hanno seguita dal vicino stadio di atletica leggera Ridolfi, dove è stato collocato un megaschermo. Altri numeri: 1.300 sacerdoti, 240 vescovi, 400 ministri della comunione, 500 suore, 2200 delegati parrocchiali partecipano all’evento.
Il Pontefice poi ha lasciato lo stadio ‘Franchi’ e si è diretto verso in vicino stadio ‘Ridolfi’, per salutare i fedeli che non avevano trovato posto nel primo impianto, e dal quale è poi ripartito concludendo la lunga ed intensa giornata.