Il Cremlino risponde alla Wada, l’agenzia mondiale antidoping, che ha denunciato delle irregolarità nell’attività della Federatletica russa: “La questione – ha detto Dmitry Peskov, il portavoce di Vladimir Putin – è che se ci sono delle accuse, allora devono essere sostenute da qualche prova; ma finché non si sono viste le prove, è difficile percepire le accuse, sono infondate“.
Nel rapporto eseguito dalla Wada, un dettagliato documento di 323 pagine, viene denunciato l’utilizzo diffuso di sostanze proibite nello sport russo, nonché la copertura da parte del governo e persino dell’Fsb, il servizio segreto della Federazione Russa (erede del Kgb sovietico).
Alla replica a muso duro di Peskov si oppone l’apertura del ministro dello sport Vitaly Mutko, che assicura la disponibilità della Russia a fare fronte a eventuali irregolarità “di qualsiasi tipo” riscontrate dall’agenzia antidoping nazionale.