Infuria la polemica sulle ultime convocazioni della Nazionale azzurra di Antonio Conte. Le esclusioni di Lorenzo Insigne e Domenico Berardi hanno fatto discutere parecchio, ma per il ct azzurro è tutta una questione di “predisposizione” all’azzurro.
“Chi non capisce l’azzurro è inadatto a vestirlo“, ha detto Conte a margine della presentazione ufficiale della nuova maglia da gioco della Nazionale a Firenze. “Non credo che la maglia azzurra debba essere spiegata a nessuno e chi non la capisce è inadatto e inopportuno a vestirla“.
Una posizione dura ma che affonda le proprie ragioni in un passato importante: “Aver indossato la maglia azzurra da calciatore e diventare c.t. della nazionale è un privilegio unico, una soddisfazione enorme, e una gioia veramente grande. Senza dubbio sono tranquillo, perché posso contare su ragazzi che ne incarnano lo spirito e questo è molto importante.”
“Io ho avuto il privilegio di indossarla – ribadisce – io ed Ambrosini eravamo corridori in Nazionale che abbinavamo quantità e qualità“. Insomma, un atto di coerenza quello di Conte che però fa un po’ a pugni con i principi meritocratici da sempre sbandierati dal ct.