“Rubare” e diffondere i documenti riservati della Santa Sede è stato “un reato”. Forse preoccupandosi della eco che i fatti del nuovo Vatileaks ha avuto tra i fedeli, Papa Francesco ha deciso di affrontare personalmente la vicenda durante l’Angelus.
Il Papa conosceva bene i documenti che sono stati sottratti e diffusi illecitamente e con i suoi collaboratori ha avviato una riforma. “Io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene”, dice riferendosi alle carte riservate che sono state trafugate e pubblicate in due libri.
Ma alla piazza mostra il suo aspetto più ottimista. “Questo triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi. Sì, con il sostegno di tutta la Chiesa, perché la Chiesa si rinnova con la preghiera e con la santità quotidiana di ogni battezzato”.
“Perciò – ha concluso il Papa all’Angelus rivolgendosi ai fedeli a piazza San Pietro – vi ringrazio e vi chiedo di continuare a pregare per il Papa e per la Chiesa, senza lasciarvi turbare ma andando avanti con fiducia e speranza”.