Stop alla spesa nella grande distribuzione. Oggi i commessi, cassieri, i magazzinieri e i capireparto incrociano le braccia in tutta Italia per per chiedere il rinnovo del contratto scaduto dal 2013 e difendere diritti e salario. Si alza la voce contro i turni di lavoro ritenuti sempre più pesanti, con aperture tutti i giorni, festivi, domeniche e notturni compresi.
Ikea, Decathlon, Coop, Rinascente, Upim, Oviesse, Carrefour e Coin, i grandi marchi coinvolti dallo sciopero sono tanti. Migliaia i supermercati e i negozi di ogni dimensione che hanno aderito alla mobilitazione voluta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Destinatari della protesta sono gli aderenti a Federdistribuzione, Confesercenti e Distribuzione Cooperativa.
“Lo sciopero proclamato è una scelta importante e ineludibile dopo 22 mesi in cui gli incontri e le trattative non hanno prodotto le condizioni minime per arrivare a definire i rinnovi contrattuali” ha affermato la segretaria generale della Filcams Cgil, Maria Grazia Gabrielli.
Non è più il tempo dei rinvii: “La stagione dei rinnovi dei contratti sta vivendo profondi attacchi e dilazionare molto i tempi forse porta con sé l’idea che dei contratti nazionali stessi si possa anche fare a meno. Noi, restiamo convinti della centralità del contratto nazionale che va difeso e rafforzato”.
Confesercenti afferma che il negoziato per lei “è ancora aperto” e la proclamazione dello sciopero “non ha tenuto in debita considerazione” la sua disponibilità a proseguire il confronto. Ma sindacati e lavoratori, si legge in una nota della Filcams, “sono pronti a dare il via ad una lunga battaglia” che impazza già anche sui social network con l’hashtag #Fuoritutti.