È arrivato l’ok in Consiglio dei ministri al decreto “salva-Regioni. Come confermato dal sottosegretario Claudio De Vincenti, è stata approvata “una norma che consente di chiarire la contabilità delle Regioni, un tema sollevato da Corte dei Conti, in particolare per la contabilizzazione dei debiti passati”.
In sostanza il provvedimento approvato dal Cdm non prevede fondi aggiuntivi per le Regioni, ma permette un ripiano dei debiti pregressi in 30 anni che finirà con l’abbassare la rata da garantire annualmente, a partire proprio da quest’anno.
Fumata bianca anche per quanto riguarda i due decreti legislativi che prevedono il recepimento della direttiva europea sul “bail in”, il meccanismo di risanamento e risoluzione degli enti creditizi: “Ora siamo allineati con la normativa europea”, ha spiegato De Vincenti.
Oltre ad escludere l’ipotesi di intervento dello Stato per salvare una Banca, i decreti consentiranno al Fondo interbancario di tutela depositi (Fidt) di ricorrere al piano da 2 miliardi per il salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, CariFe e CariChieti.